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Progetto “Libere di essere” – Incontro con le operatrici del Centro Antiviolenza “Sud Est Donne”

Rompiamo gli stereotipi di genere.

Rompiamo gli stereotipi di genere.

E’ stato il tema del primo incontro del progetto “Libere di Essere”, promosso dall’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” e riservato agli studenti della scuola secondaria di primo grado. La scuola è uno dei luoghi privilegiati in cui contrastare gli stereotipi di genere, che sono alla base di una visione errata di donne e uomini nella società. A tal fine quello del primo atto del progetto “Libere di Essere” è stato un importante momento di informazione e riflessione per educare alle differenze e per mettere in discussione la cultura e i rapporti sociali che alimentano la violenza.

L’incontro, riservato alle prime classi della scuola secondaria di primo grado, ha consentito agli studenti della scuola manduriana di incontrare e confrontarsi con tre operatrici del centro Antiviolenza “Sud Est Donne”:  l’operatrice di primo ascolto Sandra Patricia Zapata, l’assistente sociale Paola Cellamare e l’avvocata Teresa Tatullo. Con delle splendide scenografie realizzate dagli stessi studenti (guidati dalle docenti di Educazione Artistica Cristina Chimienti e Raffaella Delle Donne, nonché dalla docente di sostegno Grazia Luisa D’Oria) a far da cornice, nove ragazze delle classi terze (Maria Chiara Tripaldi, Sirya Dinoi, Helis Ursoleo, Helena Memmola, Matilde Stranieri, Letizia Malorgio, Giorgia Prudenzano, Matilda Adriano e Sofia Pezzolla), hanno brillantemente interpretato un monologo sulla violenza di genere di Paola Cortellesi, accompagnate da alcuni brani musicali eseguiti da altri nove studenti delle medesime classi, guidati dalla docente di Educazione Musicale Mariquita Galasso (Melissa Melle, Rebecca Mascolo, Marco Banditelli, Mattia Mariggiò, Antonio Daggiano, Melissa Lilla Parco, Daphne Bianco, Sofia Raguseo e Sofia Baldari).

Molto toccante anche l’interpretazione di due poesie composte, per l’occasione, dalle studentesse Sofia Raguseo e Sofia Baldari, dalle quali è emersa tutta la grande sensibilità degli adolescenti verso questo attualissimo tema.

Nella seconda parte dell’incontro, le tre operatrici del centro antiviolenza “Sud Est Donne”, dopo aver parlato delle finalità del loro centro, dei casi di violenza sulle donne dell’area orientale della provincia jonica affrontati negli ultimi anni e dei vari tipi di violenza, oltre quello fisico, che le donne subiscono (stalking, violenza psicologica ed economica, solo per fare alcuni esempi), e dopo aver condiviso con i ragazzi preziosi consigli e suggerimenti, hanno mostrato agli studenti presenti un video avente come oggetto gli stereotipi di genere.

Video che ha generato tante interessanti riflessioni fra gli studenti presenti: “Il calcio non è uno sport solo maschile”, “Non vi sono lavori solo per gli uomini o solo per le donne”, “Mio padre lava spesso i piatti e ciò è giusto perché a pranzo c’è tutta la famiglia e non solo la mamma”, “In un rapporto di coppia, anche la donna deve essere felice, e non solo l’uomo”. Riflessioni ad alta voce che costruiscono e consolidano nei ragazzi la consapevolezza del rispetto delle donne, delle loro scelte, della loro libertà.

«L’amore vero, insomma, non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide».

Il progetto, coordinato dalle docenti di Lettere Alessia Mazza e Alessandra Urbano, proseguirà nel mese di febbraio con gli incontri con la dirigente del Commissariato di Polizia di Manduria, dott.ssa Marinella Martina, e, quindi, con la signora Imma Rizzo, madre di Noemi, la ragazza di Specchia vittima, qualche anno fa, di femminicidio, e con l’avvocato Valentina Presicce, presidente dell’associazione “Astrea – Contro la violenza sulle donne”.